domenica 19 luglio 2015

Alcuni dati

Dati sulla criminalità.

Furti denunciati dalle Forze di polizia all'Autorità giudiziaria anni 1985-2013
Valori per 100.000 abitanti







Furti in abitazione denunciati dalle Forze di polizia all'Autorità giudiziaria anni 1985-2013
Valori per 100.000 abitanti



Furti con strappo denunciati dalle Forze di polizia all'Autorità giudiziaria anni 1985-2013 
Valori per 100.000 abitanti



Fonte
Dati istat


A margine delle tabelle si legge questa nota:

"Fonte: Istat (mod. 165) fino all'anno 2003, dall'anno 2004 Ministero dell'interno (banca dati Sdi)
I dati relativi ai delitti denunciati a partire dall’anno 2004 non sono omogenei rispetto a quelli degli anni precedenti, per profonde modificazioni nel sistema di rilevazione, nonché per variazioni nell’universo di rilevazione: dal 2004 vengono infatti considerati, oltre ai delitti denunciati all’Autorità giudiziaria da Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di finanza (che alimentavano il modello cartaceo 165 in uso fino all'anno 2003), anche quelli denunciati dal Corpo forestale dello Stato, dalla Polizia penitenziaria, dalla Direzione investigativa antimafia e da altri uffici. Ulteriori differenze derivano da una diversa definizione di alcune tipologie di delitto e da una più esatta determinazione del periodo e del luogo del commesso delitto."

E qui si vede la difficoltà di usare la statistica nel modo più corretto possibile. Dal 2004 vengono considerate le denunce di più uffici pubblici rispetto agli anni precedenti. Inoltre, sempre dal 2004, il lavoro statistico viene portato avanti da un altro ente, con evidenti conseguenze di adeguamento delle serie storiche, specialmente nei primi anni di passaggio verso la nuova metodologia.

Altra complicazione sulla omogeneità della serie storica è la modifica dell'articolo 624 c.p.che disciplinava il furto in modo generico. Dopo la modifica introdotta nel 2001 il furto in abitazione e il furto con strappo (scippo) sono stati scorporati nell'articolo 624 bis c.p. 

Si legge nel sito istat:
"L’art. 624 bis del c.p. introdotto nel 2001 disciplina il furto in abitazione e il furto con strappo, tipologie che erano in realtà già previste in precedenza come aggravanti del furto generico: si differenziano rispetto alla definizione sopra riportata dall’aggiunta, rispettivamente, delle specificazioni “mediante introduzione in un edificio o in altro luogo destinato in tutto o in parte a privata dimora o nelle pertinenze di essa” e “strappandola di mano o di dosso alla persona."


In questo modo, sostituendo il termine "abitazione" con "privata dimora", il legislatore ha voluto dare una interpretazione estensiva del luogo in cui si può applicare tale reato. Questo può spiegare l'aumento dei furti in appartamento dal 2001 in poi nonostante la serie storica dei furti generici e con strappo non abbiano grossi scostamenti nella serie storica dello stesso periodo.

Questo è un link al commento sulla pronuncia della Cassazione penale, sez. V, sentenza 21/01/2015 n° 2768.

<<La nozione di "privata dimora" nella fattispecie di furto in abitazione è più ampia di quella di "abitazione", in quanto va riferita al luogo nel quale la persona compia, anche in modo transitorio e contingente, atti della vita privata.>>

Altro link in merito:

<<Rubare del materiale edile nel cantiere allestito nel cortile di un edificio in ristrutturazione integra gli estremi del delitto di furto in abitazione, punito dall'art. 624 bis c.p., anziché sussistere il meno grave delitto di furto semplice, perché tale luogo deve essere considerato una "privata dimora".>>

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